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BRETAGNA E NORMANDIA - 18 giugno (8° giorno)
S.te Mère Eglise, Utah Beach, Pointe du Hoc, Omaha Beach, Colleville, Arromanches-les-Bains, Bayeux

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Questa giornata è dedicata allo sbarco in Normandia.
Verso le 9.00 partiamo da Montchaton e ci dirigiamo verso nord attraverso stradine di campagna tra pascoli e boschi. Dopo i centri di Coutances, Périers, St. Jores arriviamo a S.te Mère Eglise.
Monumento a Périers

S.te Mère Eglise: la chiesa e il paracadutista sospeso sul campanile

S.te Mère Eglise: il paracadutista sospeso

S.te Mère Eglise: via del centro ornata di bandierine rivolte agli americani

S.te Mère Eglise: la piazza centrale

Notiamo subito il paracadute appeso al campanile in ricordo del paracadutista americano il quale, rimasto sospeso sulla guglia, fece il morto per ore sotto il fuoco tedesco finché fu liberato. Infatti il 6 giugno 1944, nel D-Day, assieme allo sbarco, molti paracadutisti vennero lanciati su questa zona.
Passeggiamo tra le vie del centro e notiamo come siano tappezzate di bandierine e messaggi verso gli Americani liberatori: il loro riconoscimento è immenso. All'Ufficio Turistico compriamo la guida con la lista delle "Chambres d'Hôtes" della Normandia: qui, a differenza della Bretagna, non è gratuita.
Verso le 11.00 riprendiamo il viaggio lungo la strada D 15 attraversando Ravenoville e vari pascoli per raggiungere lungo la costiera la spiaggia di Utah Beach. Aggiriamo il museo per vedere la spiaggia dello sbarco (con il minor numero di vittime).
Arrivo a Utah Beach

Utah Beach: monumento

Utah Beach: carro armato nei pressi del museo

Utah Beach: la spiaggia dello sbarco

Monumento a Grandcamp-Maisy

Lungo la strada costiera Verso le 12.00 ripartiamo e dopo aver attraversato Grandcamp-Maisy percorriamo la strada costiera fino alla Pointe du Hoc. Questo è il famoso spuntone di roccia alto 30 metri scalato dai soldati americani che così presero alla sprovvista i tedeschi.
La zona, roccaforte tedesca, è stata interamente ristrutturata, mantenendo pressoché identica la scena della battaglia: camminiamo infatti vicino alle enormi buche, frutto dei bombardamenti, ed entriamo nei fortini tedeschi distrutti.
Pointe du Hoc: la roccaforte tedesca e le falesie

Pointe du Hoc: le falesie

Pointe du Hoc: buche e fortini della roccaforte tedesca

Pointe du Hoc: resti di un fortino nazista

Pointe du Hoc: all'interno di un fortino

Alle 13.30 raggiungiamo la vicina e più celebre Omaha Beach: di fronte a noi una lunghissima spiaggia, teatro di una battaglia terribile.
Arrivo a Omaha Beach

Omaha Beach: la spiaggia dello sbarco

Omaha Beach: la spiaggia delimitata dalle falesie

Omaha Beach: la spiaggia dello sbarco

Omaha Beach: la spiaggia e le falesie

Alle prime ore del D-Day le ondate d'assalto della prima divisione di fanteria USA si scontrarono con l'accanita resistenza tedesca. Possiamo immaginare la violenza dei combattimenti: quasi la metà dei soldati americani caddero il primo giorno. Inoltre capiamo dalla conformazione della zona (protetta da alte falesie) quanto fosse facile per i tedeschi difendere questo settore.
Colpiti da queste immagini ci dirigiamo al vicino cimitero americano di Colleville-sur-Mer: ha un'estensione di circa 70 ettari e si trova a strapiombo sulla spiaggia di Omaha Beach. La distesa delle 9387 croci bianche è molto toccante e il silenzio che regna tutto intorno ci invita alla meditazione e al ricordo.
Arrivo al Cimitero di Colleville-sur-Mer

Cimitero di Colleville-sur-Mer: il Memoriale

Cimitero di Colleville-sur-Mer: il laghetto di fronte al Memoriale

Cimitero di Colleville-sur-Mer: croci e roseti

Cimitero di Colleville-sur-Mer: la distesa di croci bianche
Cimitero di Colleville-sur-Mer: le croci bianche

Cimitero di Colleville-sur-Mer: le croci e il mare

Cimitero di Colleville-sur-Mer: la discesa delle croci verso il mare

Colleville-sur-Mer: foto d'epoca

Viaggiando verso Arromanches-les-Bains

Tutto è molto curato, il prato all'inglese, gli alberi, i roseti: ogni giorno alle 17.00 il cimitero viene chiuso al pubblico per permettere la sua manutenzione. Improvvisamente viene suonato l'inno americano: lo scenario diventa ancora più suggestivo e toccante. Dopo aver visitato il Memoriale ripartiamo.
Percorriamo la strada costiera D 514 attraverso coltivazioni fino a raggiungere verso le 16.30 Arromanches-les-Bains. Percorriamo le vie centrali e notiamo come in questo paese il riconoscimento sia rivolto agli Inglesi liberatori: ovunque bandierine e messaggi per loro. Ci avviciniamo alla spiaggia dove ci sono i resti del porto artificiale ("Mulberry") costruito in segreto a Londra nel 1943. Trasportato via mare fin qui, aveva lo scopo di rifornire le truppe dello sbarco, garantendo la loro avanzata.
Arromanches-les-Bains: vetrina del centro con vignette di ringraziamento agli inglesi

Arromanches-les-Bains: in acqua i resti del porto artificiale

Arromanches-les-Bains: resto del pontile sulla spiaggia

Arromanches-les-Bains: resti di una passerella del porto artificiale

Arromanches-les-Bains: la spiaggia
Arromanches-les-Bains: il museo dello sbarco

Arromanches-les-Bains: la spiaggia e i resti prima dell'alta marea

Arromanches-les-Bains: la spiaggia e i resti dopo l'alta marea

Arromanches-les-Bains: panorama sui resti del porto artificiale

Arromanches-les-Bains: l'alta marea

La barriera così formata, lunga oltre 12 km, poteva resistere alle forti maree; tutto questo ci è stato ben illustrato al "Museo dello sbarco". Sapevamo che in questa zona la marea si alza molto velocemente, ma non pensavamo certo che dopo un'ora di visita al museo il resto del pontile, che avevamo aggirato poco prima sulla spiaggia, si sarebbe trovato sommerso! 
Sommervieu: "Ferme de l'Eglise", la fattoria dei Signori Schmit Prima di ripartire telefoniamo per cercare una camera per la sera e a fatica la troviamo presso la vicina Sommervieu, alla "Ferme de l'Eglise". L'ultima camera disponibile è in soffitta dove tutto è molto rustico: travi di legno tagliati a mano e pietra a vista. Sono quasi le 20.00, scarichiamo i bagagli e partiamo verso la vicina Bayeux.
Bayeux: canale del centroBayeux: Cattedrale di Notre-DameBayeux: particolare della Cattedrale È la prima città ad essere stata liberata dalle truppe alleate nel 1944; la guerra l'ha risparmiata quasi completamente. Giriamo tra le vie del centro fino a raggiungere la bella Cattedrale di Notre-Dame, il più importante edificio storico della città (XI secolo), monumento in stile romanico e gotico. 
Arromanches-les-Bains: la scogliera al tramontoTramonto ad Arromanches-les-BainsTramonto ad Arromanches-les-Bains Verso le 22.00, dopo aver cenato in un ristorantino del centro e prima di rientrare alla nostra fattoria, torniamo ad Arromanches-les-Bains per goderci il tramonto sul mare e sui resti del porto.

 

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