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BRETAGNA E NORMANDIA - 17 giugno (7° giorno)
Dinan, Cap Fréhel, St-Malo, Mont Saint Michel

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Verso le 9.00 partiamo da Plestan e raggiungiamo velocemente in autostrada la città di Dinan per visitare il suo centro storico.

Dinan: centro storico

Dinan: centro storico

Dinan: Basilica di Saint-Sauveur

Dinan: panorama sul porto

Dinan: la Vieille Ville

È un bellissimo centro medievale situato in fondo all'estuario del fiume Rance. Dinan è ancora oggi cinta dai suoi bastioni, i più importanti e i più antichi della Bretagna. All'interno ammiriamo le case a graticcio, a volte su pilastri, i portici e le botteghe che compongono un armonioso insieme della fine del Medioevo e dei secoli successivi. Il tessuto delle case è molto omogeneo e per noi è molto piacevole camminare lungo le viuzze che hanno conservato il loro antico tracciato.

Dinan: la Vieille Ville

Dinan: risalendo la Vieille Ville

Dinan: la Vieille Ville

Dinan: case a graticcio del centro storico

Dinan: case a graticcio del centro storico

Aggiriamo la Basilica di Saint-Sauveur arrivando al Jardin Anglais: da qui ci godiamo il bel panorama sul porto, il vecchio ponte e la valle della Rance che permette un agevole collegamento con il mare e la città di Dinard.
Risaliamo la sinuosa stradina acciottolata della Vieille Ville, delimitata da pittoresche abitazioni in legno e pietra. È sicuramente uno dei più bei centri visti in questo viaggio. Riprendiamo la Rue de l'Horloge per arrivare alla macchina e ripartire: verso le 11.00 lasciamo la città. Le previsioni meteo erano giuste: un po' alla volta il grigio sta lasciando il posto all'azzurro, il cielo si sta rasserenando.
Prendiamo la strada D 794 spostandoci verso nord-ovest: attraversiamo Plancoët e Matignon tra pascoli di mucche e campi di frumento e mais. Verso mezzogiorno raggiungiamo Cap Fréhel, uno dei luoghi più suggestivi della Bretagna: si tratta di un promontorio proteso verso la Manica con falesie di scisto e gres rosa. 

Cap Fréhel: il faro sul promontorio

Cap Fréhel: le scogliere

Cap Fréhel: verso la torre che funge da "corne de brume"

Cap Fréhel: flora a strapiombo sul mare

Cap Fréhel: flora a strapiombo sul mare

Gli scogli in granito si stagliano sul blu intenso dell'acqua ravvivato dalla luce del sole che è ormai presente. Camminiamo verso la torre che funge da "corne de brume": quando c'è nebbia questa sprigiona una potente luce ed emana un suono molto forte per avvertire le navi in arrivo. La zona è popolata da uccelli nidificatori: le coste sono in parte convertite in riserva ornitologica.
Barrage de la Rance: dettaglio della digaBarrage de la Rance: l'ingresso della marea Verso le 13.00 torniamo alla macchina e ripartiamo percorrendo prima la strada D 786, poi la D 168 fino a Dinard: qui attraversiamo il "Barrage de la Rance" (1966), la prima diga al mondo a produrre elettricità sfruttando le maree. Accostiamo per vedere la marea che sale facendo entrare l'acqua del mare molto velocemente. 
Verso le 14.00 arriviamo a St-Malo, precisamente nell'"intra-muros". Risaliamo la scalinata vicino alla Porte St-Vincent e iniziamo la camminata in senso orario sui bastioni.
Ormai c'è un bel sole, dall'alto ci godiamo il bel panorama sul mare, sul porto, sulle isole prospicienti e sulla città con il suo intrico di stradine con edifici del '700: questi hanno alti comignoli, tetti a punta e facciate di granito, l'architettura è sobria e potente al tempo stesso; la città fu bombardata durante la seconda guerra mondiale ma è stata restaurata quasi completamente. 

St-Malo: all'esterno delle mura

St-Malo: camminando sui bastioni

St-Malo: camminando sui bastioni

St-Malo: edifici dell' "intra muros"

St-Malo: panorama dai bastioni

St-Malo: lungo i bastioni

St-Malo: panorama sugli isolotti prospicienti

St-Malo: panorama sulla sottostante spiaggia

St-Malo: torre lungo i bastioni

St-Malo: all'esterno dell' "intra muros"

Panorama lungo il tragitto Dopo un'ora di visita ripartiamo; dopo un primo tratto di autostrada E 401, nei pressi di Pontorson prendiamo la strada normale D 976; facciamo così il nostro ingresso in Normandia
Già da lontano lo vediamo svettare, è Mont Saint Michel; dopo averlo visto sui libri e in televisione finalmente è di fronte a noi, è una grande emozione. 
Parcheggiamo a lato della strada sopraelevata che lo collega alla terraferma e ci avviciniamo a piedi. Non vediamo la classica immagine del mare attorno all'isolotto perché la bassa marea lo ha fatto arretrare di molti chilometri. Quello che si presenta ai nostri occhi è invece un deserto di sabbia, comunque molto suggestivo e insolito, su cui poggia l'isola di Mont-Tombe, così chiamata. 

Mont Saint Michel

Mont Saint Michel: le pendici

Mont Saint Michel: il fondale deserto

Mont Saint Michel: le mura sottostanti

Mont Saint Michel: l'abbazia fortificata

Questo ci permette di aggirare completamente l'isola camminando sul fondale. Il complesso di questa imponente abbazia fortificata è cinto da bastioni: al loro interno vediamo le case del borgo, le antiche botteghe oggi attività commerciali. 
Vediamo dell'acqua scorrere, è il fiume Couesnon sulla cui foce sorge l'isolotto. 

Mont Saint Michel: il fiume Couesnon

Mont Saint Michel: l'isola e il fiume

Mont Saint Michel: l'abbazia fortificata

Mont Saint Michel: il deserto di sabbia

Mont Saint Michel: lungo le stradine interne

Nella baia di Mont Saint Michel le forti maree agiscono come difesa naturale, si alzano e si abbassano secondo le fasi lunari (in questa zona ci sono 14 metri di escursione) e in primavera raggiungono la velocità di 30 km all'ora. 
Dopo aver completamente aggirato il complesso entriamo attraverso la Porte du Roy e risaliamo le strette viuzze; fortunatamente in questo periodo non ci sono molti turisti, così possiamo meglio apprezzare la bellezza del posto. Mont Saint Michel è un monumento unico al mondo: dal 1979 rientra tra le bellezze del "Patrimonio mondiale dell'umanità" (UNESCO). 

Mont Saint Michel: risalendo le viuzze

Mont Saint Michel: vista sui tetti

Mont Saint Michel: l'ingresso dell'abbazia

Mont Saint Michel: risalendo il grande scalone interno

Mont Saint Michel: risalendo il grande scalone interno

Leggiamo sulla guida che da umile oratorio dell'VIII secolo si è trasformato in monastero benedettino (XII-XIII secolo); nel Medioevo l'Abbazia divenne un centro studi e dopo la Rivoluzione fu adibita a prigione. 

Mont Saint Michel: panorama verso l'interno e il fiume

Mont Saint Michel: sullo scalone interno

Mont Saint Michel: panorama sul deserto di sabbia

Mont Saint Michel: camminando sul fondale

Mont Saint Michel: l'abbazia e le vetrate del chiostro

Risaliamo il grande scalone interno che costeggia gli alloggi dell'Abbazia: questa era la parte "mondana", sempre a contatto con i visitatori. Dall'alto delle mura la vista sulla baia completamente deserta è impareggiabile! 
Mont Saint Michel: interno della "chiesa abbaziale"Mont Saint Michel: interno della "chiesa abbaziale" Decidiamo di visitare l'Abbazia. Entriamo prima nella "chiesa abbaziale", costruita in cima alla rupe a 80 metri sul livello del mare, poi nel "chiostro", la galleria che permetteva di accedere ai diversi edifici pur restando un luogo di preghiera, meditazione e processioni. Le gallerie sono state erette in modo da risultare alleggerite: una doppia fila di colonnine, leggermente sfalsate, disegnano prospettive che cambiano costantemente. 
Entriamo poi nel "refettorio" dove i monaci consumavano i pasti in silenzio, mentre il lettore leggeva dal pulpito in fondo alla sala. 

Mont Saint Michel: le colonne del "chiostro"

Mont Saint Michel: il "chiostro"

Mont Saint Michel: il "refettorio"

Mont Saint Michel: la "sala degli ospiti"

Mont Saint Michel: attraversando le sale

Attraverso una scalinata accediamo alla "sala degli ospiti" dove venivano ricevuti i re e i nobili. Proseguiamo la visita nella "cripta dai grossi pilastri", costruita verso metà del XV secolo per reggere il coro gotico della chiesa abbaziale. 

Mont Saint Michel: la "sala dei cavalieri"

Mont Saint Michel: esterno della "chiesa abbaziale"

Mont Saint Michel: guardando in basso

Mont Saint Michel: scorcio interno

Mont Saint Michel: gioco di tetti

Dopo aver attraversato la "cripta di St-Martin" arriviamo all'enorme "ruota montavivande" del 1820: serviva per distribuire i pasti ai detenuti incarcerati nell'Abbazia. Per completare entriamo nella "sala dei cavalieri", la sala di lavoro e di studio dei monaci. Usciamo dall'Abbazia e riscendiamo le strette vie. Sulla guida cerchiamo una camera per la notte verso il Cotentin; la troviamo a fatica, forse dipende dal fatto che è venerdì e il fine settimana è imminente. 
La sagoma di Mont St-Michel dal CotentinMontchaton: "Le quesnot", il rustico di Madame Ginette Germanicus Dopo cena, verso le 21.30, ripartiamo; risaliamo la penisola del Cotentin lungo la litoranea D 911 e scorgiamo in lontananza la sagoma inconfondibile di Mont Saint Michel adagiato sul fondale deserto. 
Arriviamo a Montchaton, nel bel rustico di Madame Ginette Germanicus, dove ci aspetta la nostra camera.

 

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